Guarda Federico Buffa racconta Muhammad Ali
South Style, South Soul
Le immagini più suggestive della tappa di Federico Buffa e della troupe di Sky Sport ad Atlanta, la città che diede i Natali a Martin Luther King e che diventa il luogo in cui Muhammad Ali si riconcilia con tutta l’America, anche quella che negli anni Sessanta e Settanta non condivideva le sue battaglie. Atlanta è una città simbolo per le questioni razziali, non soltanto perché ha incrociato i destini di King e Ali, ma anche perché rappresenta l’anima del Sud, quel Sud che diventerà il terreno dello scontro più duro per l’affermazione dei diritti degli afroamericani. Una città che vent’anni fa, nel 1996, diventa il centro del mondo grazie alle Olimpiadi. Le ultime del Novecento.

È lo stadio olimpico di Atlanta. È stato costruito per le Olimpiadi del centenario, ma sin dalla progettazione è stato pensato per poter essere successivamente riutilizzato come impianto per il baseball. Per le Olimpiadi aveva una capienza di 85.000 posti. Fu inaugurato il 19 luglio 1996, giorno in cui Muhammad Ali accese la torcia olimpica in una delle cerimonie di inaugurazioni più toccanti della storia. Dopo le Olimpiadi è stato ristrutturato per renderlo più funzionale al baseball: la capienza è stata ridotta a 49.000 posti e lo stadio ha cambiato nome, diventando Turner Field, in onore di Ted Turner, fondatore della Cnn e proprietario della squadra di baseball Atlanta Braves. Dall’anno prossimo, i Braves cambieranno casa, trasferendosi in un nuovo stadio e il Turner Field ex Centennial Statium sarà utilizzato dalla Georgia State University.

È una torre, una observation deck costruita per posizionare sulla sua sommità il braciere olimpico acceso da Muhammad Ali all’intero dello stadio di Atlanta durante la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi del 1996. A dire la verità, sulla Torch Tower non c’è l’esemplare originale del braciere, bensì una copia del tutto identica. Situata molto vicino all’Olimpic Park e altrettanto vicino al Centennial Stadium, è ancora oggi una delle mete turistiche preferite da chi vuole respirare la legacy delle Olimpiadi di vent’anni fa.

È un parco pubblico costruito in occasione delle Olimpiadi di Atlanta e poi rimasto come eredità socio-culturale nonché architettonica dei Giochi. Durante il mese di Atlanta 1996 il parco ospitava gli spazi degli sponsor olimpici, spettacoli per l’intrattenimento del pubblico dei Giochi e in alcune circostanze gli eventi collegati alla consegna di una medaglia. Il 27 luglio 1996 il Centennial Park fu teatro di un attentato che provocò la morte di tre persone (due per l’esplosione, una per un attacco cardiaco conseguente all’esplosione stessa). Una delle attrazioni del parco è la Fountain of Rings, una fontana interattiva i cui getti d’acqua sono sincronizzati con la musica. Attorno alla fontana ci sono le bandiere di tutti i Paesi delle città che hanno ospitato i Giochi prima di Atlanta ’96. Nel 1998 il parco è stato ristrutturato, oggi è uno dei parchi pubblici più frequentati della città.

Lo stadio coperto che ospita le partite degli Atlanta Falcons, la squadra di Football Americano che milita nella Nfl. Per due volte è stato lo stadio in cui s’è disputato il Super Bowl (nel 1994 e nel 2000). Durante le Olimpiadi, il Dome ospitò le gare di ginnastica e i tornei di pallamano e basket. Fu qui che fu riconsegnata a Muhammad Ali una copia della medaglia d’oro vinta a Roma nel 1960 e poi smarrita. Sempre qui, lo stesso Ali fu invitato come ospite d’onore del Super Bowl del 2000.

Il memoriale di Martin Luther King costruito nell’area in cui c’era (e c’è ancora) la sua casa natale. Nel complesso c’è anche la Ebenezer Baptist Church, la Chiesa in cui il reverendo King fu battezzato. All’interno del memoriale è stato allestito il museo che ricorda l’impegno dell’American Civil Rights Movement. Il National Historic Site, che non è da confondere con il Martin Luther King Jr. Memorial di Washington, oltre a essere una delle tappe fondamentali del turismo di Atlanta, ospita molti eventi che sono diventati importanti per la storia degli Stati Uniti, a cominciare dalla commemorazione annuale della morte del reverendo King che avviene il 4 aprile, giorno in cui nel 1968, Martin Luther King Jr. fu ucciso a Memphis.

È un luogo simbolo per la carriera e la vita di Muhammad Ali: qui, nel 1970, The Greatest tornò sul ring dopo la squalifica di quattro anni arrivata in seguito al suo rifiuto di arruolarsi nell’esercito per la Guerra in Vietnam. Ali riottenne la licenza per combattere il 12 agosto 1970 e l’incontro si svolse il 26 ottobre. L’avversario era Jerry Quarry. Ali vinse al terzo round per ko. L’incontro fu un evento epocale, superato soltanto dal match di quattro anni dopo a Kinshasa (Zaire). Battendo Quarry, Ali tornò campione del mondo dei pesi massimi.

E’ la prima emittente radiofonica di proprietà di afroamericani, gestita interamente da afroamericani, con trasmissioni ideate e condotte solo da afroamericani. Fu fondata nel 1949. La sede della radio era all’interno del Prince Hall Masonic Temple su Auburn Avenue, in quello che all’epoca, all’inizio degli anni Cinquanta era uno dei quartieri neri più ricchi d’America. In quello stesso edificio, anni dopo, precisamente nel 1957, nacque la Southern Christian Leadership Conference, il movimento guidato da Martin Luther King, Jr. Tutto il building della Prince Hall è dunque un luogo chiave nella storia della comunità nera degli interi Stati Uniti e un luogo simbolo per chi, come Muhammad Ali, combatterà tutta la vita contro la discriminazione.

Morehouse College è il college nel quale Martin Luther King Jr. ottenne a soli 15 anni l’ammissione. Ne sarebbe uscito quattro anni dopo con un diploma di laurea in Sociologia. Successivamente completerà gli studi nella scuola di teologia dell’università di Boston. Ma il Morehouse College resta il luogo in cui King maturò tutte le scelte che l’avrebbero segnato nel futuro. Era un luogo al quale era molto affezionato perché lì avevano studiato anche suo padre e suo nonno. Oggi all’interno del college è stato eretto un monumento in omaggio a Mlk ed è stata costruita una cappella per commemorarlo.
